Dalla "Terza Pagina" del Corriere della Sera di oggi l'articolo di Matteo Collura che annuncia la presentazione di questa sera del libro COSI' TANTE VITE che ho curato con Carla Tolomeo e Lorenzo Butti, con prefazione di Claudio Magris.
Vi aspettiamo
Biblioteca Sormani, ore 18: intervengono: Vittorio Sgarbi, Serena Vitale, Salvatore Carrubba, Andrea Kerbaker.
LE VITE IMPAVIDE DI VIGORELLI di Matteo Collura (Il Corriere della Sera)
Un album fotografico, come un diario per immagini, ricorda Giancarlo Vigorelli a due anni dalla scomparsa. Un modo efficace di mostrare la vitalità di un intellettuale che con piglio strenuo, a volte donchisciottesco, ha attraversato il secolo delle Grandi Guerre, dei Muri, degli scontri ideologici.
"Così tante vite" è il titolo appena pubblicato da Mattioli 1885 (pagine 330, euro 33), a cura di Carla Tolomeo, Gian Paolo Serino, Lorenzo Butti, con prefazione di Claudio Magris e testi di Josep Maria Castellet, Thor Vilhjalmssonn e della stessa Tolomeo. Un titolo che riflette la vita di un instancabile indagatore delle letterature. Lo dimostrano queste sue parole pronunciate in uno dei suoi ultimi interventi in pubblico. "MI ballano in testa i versi...Adieu vive clarté de nos étés trop courts...Le mie estati, viste da qui, da questo prato enorme mi sembrano lontane, ma presenti: l'estate a Mosca per raggiungere Achmatova, o a Vulcano con Luchino Visconti, a Parigi con Simone dé Beauvoir e Jean Paul Sartre, a Capri a scrivere di Teihard...e a Taormina, a Albisola, a Pieve, adesso qui, a Motrone. Ma non sono neppure sicuro di essere esistito così a lungo, di aver vissuto così tante vite". E' documentata, in questo corposo album la vita di un uomo di lettere avventurosa ed impavida, e in certi casi improvvida. Letteratura come vita, per Giancarlo Vigorelli (come anche per il suo grande compagno di viaggio Carlo Bo); e dunque bene difendere da difendere là dove la cultura veniva controllata, indirizzata, perseguitata. Per questo Vigorelli fondò la Comunità Europea degli scrittori; per questo resta esemplare l'esperienza della Nuova Rivista Europea da lui diretta e nata dalla celebre Europa letteraria. Si leggono come giusto epitaffio le parole di Claudio Magris: "Giancarlo Vigorelli ha saputo unire come pochi la vigorosa, strenua professione di critico letterario, di grande interprete e saggista, con una testimonianza umana, direi con una capacità di rigoroso ma caldo affetto per la vita e per gli uomini che è - o almeno dovrebbe essere- il senso della letteratura, ma che pochi rappresentanti di quest'ultima hanno".
"Tutta la mia vita è stata un giro di battello", di Vigorelli, il giorno del suo compleanno, rivelando il titolo del libro che purtroppo non riuscì a finire, Imbarcadero.
E quel titolo svelava il suo amore per il manzoniano lago di Como, per il "suo" Manzoni. E in proposito è da dire che tra le sue tante opere di scrittore, giornalista, saggista e critico, quella per cui Giancarlo Vigorelli andrà giustamente ricordato, è l'edizione nazionale ed europea delle opere di Alessandro Manzoni, un monumento editoriale in corso e per il quale egli operò con dedizione assoluta, scegliendone con rigore i curatori e lavorando alla non facile ricerca dei finanziatori
Ultimi commenti