Su IL DOMENICALE di questa settimana segnalo un mio articolo su Roberto Saviano e su GOMORRA , romanzo inchiesta che ha fatto molto rumore sia in Rete che sulla carta stampata che in libreria. Di seguito il mio intervento sul "caso". Sempre nella stessa pagina del settimanale Gemma Gaetani nel suo articolo descrive questa "Commedia all'italiana con protagonisti Scarpa e Genna, Wu Ming e compagnia". Come titola il pezzo "Saviano è la Melissa P. napoletana. Ovvero: storia di un libro di successo sulla Napoli più bruta che ha scatenato inconsueti applausi". Lo trovate su www.gemmagaetani.splinder.com
IL SIDDHARTA DEL VESUVIO CHE RISCRIVE "PIEDONE LO SBIRRO"
“La scrittura di Saviano mi ha lasciato a bocca aperta. Un po’ Ellroy, un po’ Levi, un po’ Langewiesche ma in fondo niente che somigli davvero a qualcosa che avevo già letto”: basterebbe questo passaggio di entusiasmo “critico”, firmato da Daria Bignardi su “Vanity Fair”, per non perdere tempo e lasciare immacolato “Gomorra” di Roberto Saviano. Mentre penso alle lettrici di “Vanity Fair” sedute dal parrucchiere ad interrogarsi su chi sia Langewiesche (ammetto di non saperlo neanche io, ma sarà sicuramente un parente di Adriano Sofri), finalmente rintraccio una critica vera. Carla Benedetti scrive di Gomorra: “E’ un libro eccezionale. Non è solo abilità narrativa. E’ un’intimità sofferta con il territorio a conferire a questo libro una necessità e quindi una forza di illuminazione e di verità”. Incuriosito di leggere questo forte, illuminato e veritiero Siddharta del Vesuvio prendo in mano Gomorra. Leggo il sottotitolo. “Recita”…: “Un viaggio nell’impero e nel dominio della camorra”. Il mio viaggio, però, è piuttosto breve: poche pagine e ripenso alla Benedetti. Ma non era lei che ne “La visione” (dialogo con Antonio Moresco pubblicato nel 1999 da KKP Edizioni) scriveva: “La cosa che sorprende è che la città, non è affatto, come sosteneva Barthes, un discorso, ma è addirittura agli antipodi di quella sensibilità postmoderna che fa della metropoli un insieme di segnali da decifrare”. Ma non era intimità sofferta con il territorio? E dove sarebbero in “Gomorra” i segnali da decifrare? Il dubbio rimane, ma si sa, col tempo le opinioni cambiano.
Tornando a “Gomorra”: è un libro che andrebbe bene per un marziano, per qualcuno che viene da un altro pianeta e che di camorra non ha mai sentito parlare. Qual è la novità, anche “soltanto” letteraria, di “Gomorra”? Nessuna. In molti ne hanno elogiato la scrittura, in troppi hanno avanzato azzardati paragoni sottolineando come questo libro sia il primo esempio di giornalismo d’inchiesta con un linguaggio da fiction. In parte può essere vero, ma non è certo il primo (basti pensare a “Romanzo Criminale” di De Cataldo, senza scomodare altri illustri precedenti italiani e stranieri), ma a non convincere è proprio la scrittura di Saviano. Una pellicola d’inchiostro che gira a vuoto. Niente di nuovo anche dal fronte dei contenuti. Niente di nuovo in Saviano: se non la spettacolarizzazione- speculazione su un fenomeno come quello camorrista che da anni libri, saggi, inchieste televisive continuano a raccontarci. Che il riciclo dei rifiuti urbani sia il nuovo business della malavita ce l’ha già fatto vedere mille volte “Report”; che la cocaina non sia più una droga d’elite ma uno sballo di massa lo leggiamo ogni giorno su riviste e giornali; dei camorristi dai soprannomi ironicamente feroci come Sandokan, Gennarino McKay, Cicciotto di Mezzanotte, Ciruzzo O’ Milionario la cronaca ci ha già detto tutto: abitudini, manie, tic, ville bunker. E allora? E allora più che un romanzo d’inchiesta “Gomorra” è una sceneggiatura. Anzi: un remake. Eh sì, perché negli anni ’70 Carlo Vanzina aveva girato un film, “Piedone lo sbirro”, interpretato da Bud Spencer. Ecco, Gomorra è la sceneggiatura di carta, 30 anni dopo, di “Piedone lo sbirro”. Le stesse atmosfere, gli stessi luoghi (il porto), gli stessi traffici ( i container che fanno sbarcare a Napoli di tutto), persino le stesse descrizioni dei ristoranti dell’angiporto “dove si mangiano vongole con la sabbia”. Un suggerimento, quindi, per la carriera di Saviano. Piedone ha continuato le sue avventure con “Piedone d’Egitto”, “Piedone a Hong Kong” e “Piedone l’africano”. Saviano Siddharta potrebbe seguire le grandi orme di Piedone e regalarci nuovi stupefacenti set di carta rovistando nell’immondizia del mondo. Intimamente soffrendo. Decifrando segnali.
Gian Paolo Serino
Serino sei grande, di Santo Roberto da Napoli non se ne puote più!!! Ti ringrazio per avermi procurato le risate più sincere della mia triste vita che mai diventerà un libro faction-fashion.
Vincenzo
Scritto da: O zappatore | 28/08/06 a 16:37
Invidiosissimi! Non valete manco mezza palla di Saviano
Scritto da: Vincezo2 | 28/08/06 a 18:05
Non comprendo l'entusiasmo del lo zappatore (commento poco motivato) come non comprendo il compento di Vincenzo2. Non si vogliono esprimere giudizi ma "critiche" che portino alla discussione possibilmente (ri)creativa, comunqua ad un confronto, possibilmente senza celarsi dietro a indirizzi mail improbabili. Chi scrive ha firmato con nome e cognome le proprie opinioni, ma sui blog questo sembra quasi blasfemo.
Senza contare, ogni volta che si toccano argomenti da "scossa elettrica", o il silenzio oppure i complimenti o le opinioni sempre in forma privata.
Bah, vado a nuotare.
Gian Paolo Serino
Gian Paolo Serino
Scritto da: Gian Paolo Serino | 28/08/06 a 19:52
Giampaolo sei un grande per davvero invece...
Ci vuole coraggio ad attaccare di fronte questo caso clamoroso di marchetting impegnato. Il temrine è tuo, marchetting, lo so ma secondo me passerà alla storia, Comorra invece no.
Baci!!!
Scritto da: Sara | 28/08/06 a 22:25
Ciruzzo O'milionario fa scompisciare dal ridere. O anche Da Totò U Caporale... Beh dai... il marketting colpisce ancora. Bentornato G.P.: direi alla grande.
Faccio un salto anche sul blog di gemma e poi vado a nanna.
Saluti
Scritto da: andrea.nobili | 29/08/06 a 00:38
Caro Gian Paolo,
Ciao ben tornato. Complimenti vivissimi. Qualcuno dirà facile "vuoi bene a Serino", ma è Stima, e in un Paese dove non c'è più critica letterari ma marketing editoriale Tu e Gemma Gaetani avete regalo dei pezzi di sana e vera Critica Letteraria. Uno recenscisce il libro e non lo scrittore. Per lo scrittore c' è sempre rispetto, sappiamo che c' è sempre fatica e sofferenze dietro lo scrivere. Bisogna tornare a fare critira seria come Emilio Cecchi, Geno Pampaloni o Paolo Milano. Hai fatto un pezzo coraggioso e non banale, in un Paese dove ogni settimana sembra che esca il libro del secolo e si guardano solo le classifiche (e per l'amor del cielo, in classifica ci son fior fiore di libri molto belli) bisogna avere coraggio, proprio per l' Amore dei Libri di essere sinceri e analitici, visto che non siamo soubrette (con Rispetto per le soubrette) e non siamo alla sagra del Gnocco Fritto (con rispetto del gnocco fritto, essendo goloso e amante della tavola). Complimenti ancora, ad majora, ciao Giampa.
Davide Fent
Scritto da: Davide Fent | 29/08/06 a 06:26
Gnocco fritto = nobile arte.
Scritto da: andrea.nobili | 29/08/06 a 07:28
E' davvero difficile capirc qualcosa, in questa querelle su Saviano.
Ultimamente mai sentito parlare tanto d un libro.
La prima volta, in termini entusiastici, dalla Daria nazionale.
Incredibile, non mi viene da leggerlo.
Come succede quando si parla tantissimo di un libro (mi era successo anche con Piperno), prima di leggerlo aspetto un annetto.
Bentornato Gianpaolo
Ilaria
Scritto da: Ilaria | 29/08/06 a 09:39
Ma lo vogliamo svelare o no, una buona volta, che 8 commenti su 10 di questo blogghettino sono FINTI, scritti dalla stessa persona che di volta in volta cambia nick per compiacere il padroncino di casa?
Scritto da: miranda bacci | 29/08/06 a 10:07
Non ho letto il libro in questione e credo che non lo leggerò.
Nn ho capito una cosa: è una specie di romanzo-verità? O non c'entra niente?
Saluti.
Fabrizio Vivoli
Scritto da: faviv | 29/08/06 a 10:59
Alcuni argomenti come quelli di Miranda Bacci fanno pena.
Scritto da: NUOVI ARGOMENTI? | 29/08/06 a 11:09
@ Miranda: Qui non esistono padroncini e nemmeno case. Semmai persone, spesso amiche o che si sono trovate amiche condividendo la stessa passione per la letteratura o la vita.
IL PROBLEMA SONO I MOLTI OMERTOSI CHE a) o mi scrivono mail in privato ma non appaiono (sai, sono scrittori, uffici stampa, critici e non vogliono compromettersi quando si scrive di argomenti spinosi) B) Queli che come Te come non hanno nemmeno il coraggio di firmarsi ma lanciano accuse nel vuoto...
La tua sarà forse una mail autentica?
@Ilaria, Davide, Andrea, Faviv : Bentornati anche a Voi!
NEWS: Nel nostro piccolo, lottando contro il MARCHETTING, qualcosa, forse, lo abbiamo fatto!!!
La prossima anticipazione del MAGAZINE del CORRIERE non sarà, forse per la prima volta, una MARCHETTA ma una vera e propria ANTICIPAZIONE su un libro davvero da non perdere!!!
Gian Paolo
Scritto da: Gian Paolo Serino | 29/08/06 a 11:24
@ Miranda Bacci: su internet fa parte del gioco, dov'è lo scandalo? Io firmo sempre allo stesso modo, e la mail che lascio è mia, e allora?
@ Serino: preferisco il libri da non perdere a quelli che si possono perdere.
Saviano non l'ho letto, e capisco quel che scrivi, però è anche questione di livelli, non credi? (mioddddio se sono snob: livelli..) Intendo dire che non tutti sono in grado di apprezzare Celine, o Mann, o Bateson (etnologo, interessante, conosci?), o etc.. Non tutti sono informati, un libro qualsiasi è meglio di nulla, no?
Ovvero qualsiasi critica deve collocarsi prima di esprimere la critica stessa, e non dare per scontato che la posizione del critico sia conosciuta dal lettore.
Topolino è stata la mia prima lettura, era piuttosto impegnativa per me ai tempi. Non la definirei letteratura.
Scritto da: susanna | 29/08/06 a 11:38
@gianpaolo:dal momento che leggo sempre corriere magazine, ti giuro che mi hai messo una grande curiosità!
@ miranda bacci:dal momento che ho lasciato un commento simile su Gomorra, sul blog di Gemma, qualcuno, che la pensa come te, ha detto che la firma diversa dimostrava la falsità del commento.
confesso che ho un doppio nome, e,comunque viva la libertà.
Ilaria-Laura
Scritto da: ilaria | 29/08/06 a 11:52
@Susanna: Cara Susie, sono pienamente d'accordo con quanto scrivi. Il pezzo su Saviano, però, era inserito da un contesto più articolato introdotto da Gemma Gaetani (sul suo blog si può leggere interamente9. Si voleva solo sottolineare l'abitudine dei critici (in questo caso critici blog) a, non si sa perchè, trovare un capolavoro ogni angolo d'inchiostro.
Questa scesa di scudi per Saviano, poi, se ti capita di leggere il libro è davvero inspiegabile.
Come inspiegabile è stata quella di Piperno e di molti altri.
@Ilaria: dato che mi sono appena giunti i complimenti da un editore perchè Zincone ha deciso finalmente di ammettere di essere l'autore di Barbiturico (che avevamo qui smascherato insieme alla dubbia operazione di lancio del Corriere Magazine), decido di svelarti l'arcano sul prossimo capolavoro (questa volta vero) che lanceranno: si tratta di "9/11 Report".
"The 9/11 Report" inaugura il genere del Graphic
Journalism. Gli autori sono Sid Jacobson ed Ernie Colon, due campioni
del fumetto americano targato Marvel, e hanno pensato che, per
raccontare quel giorno alle nuove generazioni, fosse necessario un modo
più agibile e accessibile a tutti. Partendo dal rapporto della
Commissione americana sull'11 settembre pubblicato nel 2004, 600 pagine e un milione di copie vendute negli Usa, Jacobson e Colon hanno ridisegnato quella tragica storia minuto per minuto a partire dal dirottamento dei quattro aerei coinvolti nell'attentato.
Scritto da: Gian Paolo Serino | 29/08/06 a 16:48
@gianpaolo
grazie per l'anticipazione.
Figurati che io ho sempre seguito D'Orrico perchè quando parla degli autori americani non mi dispiace, quando parla degli autori italiani non l'ho mai preso sul serio.
Poileggendo sui blog ho scoperto gli altarini...
E comunque la figuraccia del Bar biturico è stata troppo eclatante, credo e spero che una persona iintelligente impari qualcosa da una figuraccia..
Per cominciare settembre con una nota d'ottimismo!
Ciao
Scritto da: ilaria | 29/08/06 a 18:04
e comunque, per la gioia di Miranda B., mi sembra che anche per te sia una bella soddisfazione, non è un aquisquilia, questa cosa di D'Orrico
Scritto da: ilaria | 29/08/06 a 18:11
Ho intervistato Roberto Saviano per il Giornale (martedì 16 maggio 2006, p.32).
Conosco personalmente Roberto.
Questo per mettere subito le carte in tavola.
Sulla querrelle sorvolo, un po' per sconcerto, un po' per disinteresse.
Nella mia recensione ho messo in luce gli aspetti che per me fanno di Gomorra un buon libro.
Il principale, da cui discendono gli altri, è che si tratta di letteratura non-fiction italiana. Negli USA è un genere già molto sviluppato, qui quasi sconosciuto. E al contrario di Gemma Gaetani io ci credo molto. Per chi volesse leggere qualcosa, Saviano stesso cita Michael Herr, William Langewiesche (ho intervistato anche lui due giorni prima, sempre il Giornale, domenica 14 maggio 2006), Carlo Levi, Rocco Scotellaro, Giustino Fortunato.
Comunque lo si voglia chiamare, è un racconto di cose vere in una forma soggettiva, anche emotiva.
Questo fatto, tra l'altro, già risponde alla tua domanda principale: "qual è la novità, anche soltanto letteraria, di Gomorra"?
Sui contenuti.
Sono pienamente d'accordo con Alessandro Canzian: alcune cose si sapevano, altre no.
Ma soprattutto, Saviano ha ragione quando dice che sulla mafia c'è la coscienza del suo potere ramificato e "mondiale"; della camorra no. C'è una coscienza antimafia, ma non una anti-camorra. Dunque bisogna crearla.
Sul metodo. Saviano usa documenti della DIA e di altre fonti. Parla con stakeholder e altre figure "interne". Si espone.
E soprattutto, come dice giustamente Carla Benedetti, è "intimo" di quel territorio e di quella gente.
Sul lato ideologico.
Qui, confesso, sono abbastanza perplesso. Questa messa a nudo del capitalismo nella sua essenza mi lascia perplesso. Dice davvero qualcosa sul capitalismo?
Così come mi lascia perplesso il fatto che l'analisi sia unicamente portata sul lato economico.
Quando ho scritto la recensione (confesso anche questo) non ci avevo ancora riflettuto a fondo.
Sullo stile.
A tratti è prolisso, qua e là esagera nella foga. Forse addirittura si potrebbe tagliarne un pezzo. Ma padroneggia piuttosto bene l'enorme massa di dati, e lascia emergere le sue emozioni.
@Gian Paolo e a chi ce l'ha su con quello che lui definisce "marchetting": potrei capire il vostro furore se si trattasse di un nulla mascherato da capolavoro (come le melisse p), ma per tutto quello che ho detto, non mi pare questo il caso.
Scritto da: Vincenzo Garzillo | 29/08/06 a 18:23
La prima domanda che mi son posto leggendo questo articolo è stata " ma perchè questo si è preso la briga di leggere Gomorra ? " Non chiedo risposta, non mi interessa.
Quello che so e che mi basta sapere è che la mafia, la criminalità organizzata, vive di questo. Prima di ucciderti ti vogliono morto con le parole. Devono svuotarti di ogni contenuto, di ogni credibilità. Poi decidono se ammazzarti o lasciarti vivo, tanto non sei più pericoloso. E per fare questo non si servono di fantomatici affiliati dalla penna buona o di scrivani a pagamento. No, niente di tutto questo. Loro lasciano fare. Lo sanno che prima o poi, da qualche parte, ci sarà qualcuno che storcerà il naso e comincerà a dire " sì, però...". L'effetto domino, in questo fottutissimo, sporco, inutile, provinciale paese, è garantito.
Serino, hai il nome di un fiume che un tempo in Campania forniva acqua buonissima. Poi anche questo fiume è diventato un ordinario rigagnolo d'acqua. Acqua inutile, come tante.
Tranquillo, Serino, a te e a Gemma se ne aggiungeranno altri e tutti giù a fare le pulci a dire " sì, però...".
Forse state salvando la vita a Roberto.
Scritto da: bruno esposito | 29/08/06 a 19:32
@Ilaria: Contento che tu sia felice l'anticipazione. In effetti anche io spesso concordo con D'Orrico quando guarda verso altri versanti...e concordo per la sua smodata passione per Philip Roth.
Però che costruisca tutta una farsa su Bar Biturico, come avevamo denunciato su questo sito, è abbastanza indecente. E poi la confessione di Zincone avvenuta su lo stesso Corriere. Boh...Non c'è più religione.
@Vincenzo Garzillo: Gentile Vincenzo, sono felice di ritrovarTi qui oltre che tra le pagine dei articoli e del tuo libro. Non avevo risposto al post precedente perchè avevo una connessione volante. Quanto alla tua intervista e al tuo intervento qui concordo, e anche con Saviano, su molti argomenti sollevati: ma da qui a convincermi che sia un libro nuovo ne passa? Come ho sottolineato nel mio articolo, la cui provocazione credevo fosse facilmente intelleggibile, credo che Saviano non abbia denunciato niente di nuovo per chiunque voglia minimamente informarsi di cosa accade nel mondo e fuori dalle windows di casa propria. Quanto all'accostamanto con PIEDONE LO SBIRRO, mi dispiace, ma la sceneggiat(ur)a è proprio uguale.
@Bruno Esposito: Grazie conoscevo il paese e le acque di Serino pur non essendoci mai stato.
Ammiro anche la "fantasia" che hai utilizzato per il tuo pseudonimo (bruno carmine esposito)e anche con te con te condivido certe posizioni. Non mi sembra, però, questo il caso: io sono entrato nel merito paraletterario di Gomorra e non certo nella sua valenza sociologica. Non credo che a Scampia o allo Zen di Palermo leggano o sappiano chi sia Saviano o neppure Verga o quei tanti scrittori che da decenni affrontano il fenomeno della criminalità organizzata. Credo però che a Scampia o allo Zen "Piedone lo sbirro" lo conoscano meglio. Ed è lo stesso film...
Eppure...
Gian Paolo Serino
P.S. Su Lipperatura, Nazione Indiana, il blog di Gemma Gaetani (i link li trovate tutti qui a fianco ognuno interpreta a proprio modo il caso "Gomorra")
Se vi capita...
Scritto da: Gian Paolo Serino | 29/08/06 a 21:19
E ti sbagli Serino a Scampia (dove ti cacheresti sotto solo a mettere il piedino tuo) Gomorra viene letto...Cose non nuove? Trovami un libro che metta insieme tante cose, in rete, dal casertano al napoletano, sino in Scozia (mai uscite sui giornali nazionali caro e se telefoni all'Osservatorio sulla camorra e chiedi le rassegne è solo sulla faida di Scampia che è uscito qualcosa). I libri sulla camorra sono inesistenti, il lbro di egual forza critica e stilistica prima di questo è stato Africo. Qui c'è solo voglia di attaccare un grande libro c'è solo voglia di gettare merda su un ragazzo. Che c'entra tutti sappiamo della guerra in Iraq, nelle brvissime c'è scritto cosa accade a Marano di Napoli. Ma veramente lo sappiamo? Solo il racconto, l'analisi "l'intimità col territorio" possono rivelarlo. Saviano l'ha fatto e voi attaccandolo in maniera così infantile vi state condannando al pubblico ludibrio per un favore ad un editore forse, per l'odio per Mondadori e per attaccare Wu Ming la Bendetti e Genna...che fessi....
Scritto da: el diablo | 30/08/06 a 02:19
Caro El Diablo, ma esiste ancora in Italia la libertà d'opinione?
Per me il libro di Saviano non vale la pena di essere letto e non comprendo la santificazione internet su questo scrittore. Non è per partito preso, non so nemmeno chi sia, ma mi ha stupito leggere commenti così favorevoli ad un libro che, ribadisco, a me non ha dato nulla di nuovo.
Ripeto "Piedone lo sbirro" tratta gli stessi temi e con lo stesso plot.
"Report" su Raitre è anni che denuncia i fatti narrati da Saviano.
Libri su camorristi e camorra ne sono usciti a decine, articoli sui giornali ne sono stati pubblicati a centinaia.
Certo non fa mai male ricordare il sistema camorristico e i danni che provoca. Ma perchè, ed è solo un esempio, gli intellettuali italiani non hanno avuto lo stesso slancio di passione e fervore per I PRESIDI DEI LIBRI, una biblioteca e un centro culturale aperti a proprio a Scampia da alcuni volontari di spessore?
Questo il mio interrogativo. Che rimane nell'aria. O meglio in una "Rete", questa sì, che mi sa di camorra: omertosa e ancor più organizzata nel gestire e spacciare gli "affari" da codice a (s)barre della "nuova letteratura d'inchiesta".
Gian Paolo Serino
Scritto da: Gian Paolo Serino | 30/08/06 a 09:06
Saviano è stato uno dei promotori de I Presidi del Libro a Scampia!!!!!!! E nessuno se lo cacava prima del libro. Qualunque cosa scriveva (che ne sapete?)Anche io stavo in mezzo. Vedi che appari solo figurelle meschine? Ma perchè umiliarsi così?
Tu sei uno bravo (ho letto le cose in rete tue e sono buone) perchè devi fare sti scivoloni? Perchè lo sai che sono scivoloni.
Spesso si sbaglia ammettilo. Questo libro è coraggioso e dice cose nuove (dimmi le puntate di report sulla camorra...bugiardo non c'è ne stata neanche una). Tu non se un cavolo e dici che ci sono centinaia di articoli. Balle. Un pò di articoli durante la faida, e nessuno che ne ricostruisce il potere economico. C'erano centinaia di articoli sull'africa, anzi scusami Milioni, ma Ebano di Kapiscinski è bomba.
Dimmi gli articoli sui traffici di armi, dimmi i servizi sui Casalesi, su don Peppino Diana. I libri sulla camorra usciti (se li conosci davvero) non hanno lo stesso coraggio. Si fermano agli anni '80. Volevate solo prendervela con lui, legittimo. Invidiosi del suo successo? Non so. Affari da codice a sbarre.... Ma allora non vi va la distribuzione del libro. Non vi va che uno si sia occupato di camorra senza passare per il giallo o il noir. Ditecelo. Non vi va che un arogomento così infimo vi abbia fatto capire che i lettori hanno fame di verità. E quindi si vede che gli scrittori italiani sono segaioli?
Ah ma allora ditelo!
Ma l'avete fatta fuori dal vaso. E tutti se ne stanno accorgendo. Cavoli vostri.
El Diablo
Scritto da: Diablo | 30/08/06 a 10:03
@Gian Paolo: sbaglio o mi attribuisci un libro?Ne sono lusingato, ma in realtà non l'ho ancora scritto... anzi se me lo fai avere mi fai un favore: così lo copio e faccio meno fatica a scriverlo!
:-)
Liberissimo di pensare che saviano non valga la pena di essere letto. C'è chi lo pensa della Bibbia, della Divina Commedia e del Faust, figurarsi di Saviano...
:-)
Io però sono d'accordo con EL DIABLO quando dice: "Trovami un libro che metta insieme tante cose, in rete, dal casertano al napoletano, sino in Scozia (mai uscite sui giornali nazionali caro e se telefoni all'Osservatorio sulla camorra e chiedi le rassegne è solo sulla faida di Scampia che è uscito qualcosa)".
E quando dice: "Dimmi gli articoli sui traffici di armi, dimmi i servizi sui Casalesi, su don Peppino Diana. I libri sulla camorra usciti (se li conosci davvero) non hanno lo stesso coraggio. Si fermano agli anni '80."
E' vero: per quasi tutti (me compreso fino a qualche tempo fa) la camorra è solo Cutolo, Secondigliano, Scampia. E magari anche Piedone lo Sbirro.
Cioè: storia degli anni '80 e cronaca locale.
Invece un libro in cui c'è uno che dice "io", che ti parla qui e ora, ha un impatto molto diverso dai libri di storia, di sociologia, e dalle inchieste giornalistiche (peraltro quasi estinte), e ancora di più dalla cronaca locale.
Da qui, per me, l'importanza e la novità del libro.
Scritto da: Vincenzo Garzillo | 30/08/06 a 11:16
Caro "El Diablo", qui siamo al punto: se il SAviano a me sconosciuto aveva organizzato i Presidi del libro a Scampia (io sapevo organizzato da altre persone, come Titti Marrone de Il Mattino) perchè non avete fatto lo stesso "cam cam" per quell'iniziativa che, forse, era più utile?
Per quanto riguarda i libri basta che vai su IBS e su BOL o in qualsiasi libreria o biblioteca e troverai decine di libri sulla camorra organizzata e sulle sue estensioni politiche sociali.
Oppure, ribadisco, noleggia o compra o prendi in prestito "Piedone lo sbirro" in una qualsiasi biblioteca e vedrai che il plot narrativo è identico.
Gian Paolo Serino
Scritto da: Gian Paolo Serino | 30/08/06 a 11:33