La mia foto

febbraio 2008

lun mar mer gio ven sab dom
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29    

Hanno scritto di Satisfiction: quotidiani

« SATISFICTION# 42: BUONE VACANZE!!! | Principale | SATISFICTION #44: SAVIANO: IL SIDDARTHA DEL VESUVIO RISCRIVE "PIEDONE LO SBIRRO" »

Commenti

Paolo Roversi

Ciao Gian Paolo! Allora non ti sei perso! Ci sentiamo al tuo ritorno. Ho circa duemila progetti di cui ti devo parlare. See ya.

Teo

La svatica sfregia il sole del Libano.
Non male anche se molto dura

Teo

Terry

A me il romanzo di Siti non è piaciuto. L'inizio è folgorante ma la parte centrale, e non perché mi irritino temi come l'omossessualità, mi ha molto annoiato.
Senza dubbio le prime cento pagine ci inchiodano al nostro presente e tutti dovrebbero leggere. Anche se dubito che, anche forzati, la maggior parte dei lettori sarebbero in grado di capire.
@ Teo: io "la svastica sfregia il sole del Libano l'ho trovata dura eppure molto, purtroppo, emblematica.

Elisa

Vanity Fair non è la Bibbia. Certo che definire Durrermatt a Camilleri è davvero svilente. Anche se mi fanno più impressione i bambini cinesi. Mentre leggevo mi veniva da chiederti: ma che giornali leggi serino? Ho paura che Dick avesse ragione...

ilaria

A proposito del libro di Siti, mi ha colpita L'unanimità del giudizio della critica.Ho letto solo recensioni favorevoli,cosa rara.
Cio'nonostante, non so perchè, non mi incuriosisce leggerlo.

Edo

Un buon tornati a quelli che ci sono. Un saluto a GianPaolo.Letto il giudizio su Repubblica di oggi: piuttosto cattivello. Avrei da ridire.
@Ilaria: io Siti lo sto leggendo. Lo trovo un ottimo libro, molto pasoliniano per diversi versi. In altre pagine più raffinato ma quasi uno scimmiottare il peggior Aldo Busi.
@ GianPaolo: Sclavi ti avrà depennato. Non credo che tu le tue domande fossero cretine. Credo che sia lui, sempre autoesialotosi a genio incompreso, a non aver più molto da dire e da sc rivere (almeno dando una scorsa al suo ultimo romanzo)
Edoardo

gianni biondillo

È un tempio la Natura ove viventi
pilastri a volte confuse parole
mandano fuori; la attraversa l'uomo
tra foreste di simboli dagli occhi
familiari. I profumi e i colori
e i suoni si rispondono come echi
lunghi. che di lontano si confondono
in unità profonda e tenebrosa,
vasta come la notte ed il chiarore.
Esistono profumi freschi come
carni di bimbo, dolci come gli oboi,
e verdi come praterie; e degli altri
corrotti, ricchi e trionfanti, che hanno
l'espansione propria alle infinite
cose, come l'incenso, l'ambra, il muschio,
il benzoino, e cantano dei sensi
e dell'anima i lunghi rapimenti.

("Corrispondenze", Charles Baudeleaire)

Gian Paolo Serino

Ciao Gianni, ben ritornato!!!
Vedo che non Ti sfugge Nulla.
La "foresta di simboli"...
Però Verlaine, a mio parere, l'ha interpretata in un altro modo rispetto al precedente modello di Baudelaire. Ma se vogliamo la foresta non cresce con Proust?

Gian Paolo

Davide Fent

Com’è possibile dar corpo all’anima? Com’è possibile assemblare pezzi di cadavere e cavarne fuori la vita?
Com’è possibile un essere umano partorito dalla scienza, prima della biogenetica, prima della clonazione?
Com’è possibile un mostro per troppa bontà? E com’è possibile che tutto questo sia scaturito da un gioco, un semplice gioco, la scommessa di una giovane donna di scrivere un racconto dell’orrore? Miracoli della letteratura.”
– MAURO COVACICH

Ciao Gian Paolo rieccoci tra simbolismi e Letteratura, tra identità e desiderio come la mettiamo con Renè Girard?
Un abbraccio forte a Te e a Tutte/i

davide fent

sara

arrivo dalla blogosfera e mi son letta un pochino di post e di commenti decisamente diversi da altri dedicati alla lit. il titolo di questo post però non mi piace proprio. troppo duro.

manu

al titolo preferisco la foto

Aldo

Caro Serino, sarebbe possibile scriverLe al Suo indirizzo privato?
Aldo Branciaroli

Davide Fent

Ciao Gian Paolo,
Buonasera. Mi consenti questo spot?
E' invasione di Blog?
(Perdono).
Ciao abbraccio forte

Davide

La Cura dei Sogni è l'
Italia
di oggi, aperitivi, lavoro, soldi... noia, e sesso. Ci sono due
restauratori Eugenia e Simone ossessionati dalla conservazione del
bello.
Andrea, che fà il gigolo e con le belle donne ci va letto. Ognuno di
loro conserva un sogno. Tutti vanno in fuga, chi verso Cuba, chi da
se
stesso. Un triangolo sentimentale, tre illusioni, tre modi diversi di
scappare di fronte al vuoto, al grigiore.
Qualcuno ha detto del libro :Tre metri sotto terra: il romanzo
italiano sui trentenni di oggi. Ma direi di più, ci siamo forse
tutti,
coi nostri sogni utili e sicuramente indispensabili. D'altra parte l
'interpretazione dei Sogni, è sicuramente da ritenere una delle
pietre
angolari della scienza psicoanalitica: fu Freud stesso a definire l’
analisi del sogno come la via regia verso l’inconscio. Freud portò
sempre un profondo rispetto per la sua vita onirica: fin da molto
giovane aveva l’abitudine di annotare i suoi sogni ed approfondirli
attraverso attente osservazioni. Un romanzo corale dell'Italia di
oggi,
raccontata in un ritratto asciutto e penetrante, ma intimamente
doloroso.


Davide Fent


Grazie Morbido Moccia
15/06/2006
Finalmente ho cominciato a leggerlo, questo "Tre metri sopra il
cielo"
di Federico Moccia. Ho anche dovuto per due ragioni. 1) Ha venduto
tantissimo e i ragazzini ne parlano sulle panchine e in spiaggia. 2)
Al
mio libro l'editore ha allegato una fascetta che dice "Tre metri
sotto
terra" e come azione di marketing non c'è male, visto che un libro
così
bene esposto nelle vetrine, sui banconi e perfino sugli scaffali dei
supermercati io non l'ho avuto mai. Quindi, grazie Moccia; ti devo
leggere, ti devo proprio leggere, mollo giù piuttosto "Le
Metamorfosi"
di Ovidio, che ormai alla Biblioteca di Biella mi avranno sospeso dal
prestito sine die, e vado alla Feltrinelli vicino a casa e prendo in
mano l'edizione tascabile di "Tre metri" e comincio.
A volte mi capita di perdermi, lì, in quelle belle poltroncine
polpose, e di finirmelo tutto, un libro. Poi, prima di uscire, ne
compro un altro per senso di giustizia. Di Moccia ho letto fino a
pagina 23, poi mi è calato una specie di abbiocco, ma non perché
l'azione fosse lenta, semmai perché era troppo veloce. Era come il
montaggio di "Natural Born Killer", o quei film lì. Infatti voglio
vedere anche il film per capire come ce li hanno messi tutti quei
personaggi, a meno di organizzarli in scene da tableau vivant, alla
Greenaway.
Poi mi ha colpito il fatto che in 23 pagine l'appellativo "morbido"
compare 4 volte: un collo morbido, un braccio morbido, dei fianchi
morbidi, una bocca morbida. "Morbido, questo libro," ho pensato, io
che
una notte ho faticato a prendere sonno perché un mio amico mi aveva
fatto notare che ho scritto due volte "felpato" in 236 pagine. È vero
che ho anche scritto tre volte "muovevano" in sei righe, ma non è un
aggettivo, e poi era un effetto voluto. Quindi, dubbio: 1) Moccia non
se n'è accorto. 2) Moccia lo fa apposta perché ritiene che i suoi
lettori non gradiscano un'aggettivazione troppo ampia. 3) Moccia lo
usa
proprio come strumento stilistico: un "morbido" ogni cinque pagine e
mezza ha un benefico effetto subliminale. Un giorno o l'altro, se lo
incontro, glielo chiedo.

Paolo Bianchi dal suo sito www.pbianchi.it

Davide Fent

RIFO PERCHè HO SALTATO UN PEZZO (SAI I CATTOLICI DI RETROGUARDIA COME ME, CRESCIUTI A LIBRI E MUSICA E PREGHIERE, IMPERNIATI DI DUBBI DA DON GIUSSANI, A VOLTE PROCEDONO A PEZZI...)
Abbracci,
Davide


LA CURA DEI SOGNI di Paolo Bianchi
IL 28 AGOSTO ALLE ORE 18 PRESSO LA BIBLIOTECA COMUNALE DI COMO,
piazzetta Venosto Lucati, 1
tel. +39 031 270187
fax +39 031 240183
[email protected] ,
NELL'AMBITO DI PAROLARIO, LO SCRITTORE PAOLO BIANCHI PRESENTA IL SUO
LIBRO DI SUCCESSO
"LA CURA DEI SOGNI", DIALOGA CON DAVIDE FENT.

VISTO CHE LA CURA DEI SOGNI E' ANCHE "TRE METRI SOTTO TERRA: IL
ROMANZO ITALIANO SUI TRENTENNI DI OGGI" è legato a "TRE METRI SOPRA
IL
CIELO" E "HO VOGLIA DI TE" DI FEDERICO MOCCIA, e ho letto su
Repubblica
che migliaia di ragazze e ragazzi legano lucchetti come pegno d'amore
sui lampioni di Ponte Milvio a Roma e buttano la chiave nel Tevere
(come nel libro di Moccia), ho trovato in internet che succede da
altre
parti nel mondo...
"Quando misi piede sull'Isola Suo (Lucchetto), vidi quattro grandi
caratteri cinesi, "le zai qi zhong" (trovare piacere in ciò), scritti
con i fiori. Mentre seguivo le piste di scalini scavati nella roccia,
trovai molti lucchetti lungo le ringhiere costituite da catene di
ferro. I lucchetti, chiamati anche Lianxinsuo (ciò che lega due
cuori),
sono in forme e colori diversi, e da lontano sembrano fiori. Quando
gli
innamorati visitano l'isoletta, assicurano alle catene due lucchetti
chiusi insieme, come pegno d'amore perenne. Secondo qualcuno, il
numero
dei lucchetti raggiunge i 60.000.
Sfortunatamente, non ebbi abbastanza tempo per visitare le altre
isolette, come l'isola di Lei (il Serpente) e quella di Hou (la
Scimmia), e tuffarmi nell'acqua per vedere le antiche città;
sommerse,
come la città; di Chun'an che risale a 1.800 anni fa. Spero di poter
rivisitare il Lago di Qiandao con mio marito, così che anche noi
possiamo chiudere una coppia di lucchetti sull'Isola di Suo, in segno
del nostro amore eterno ed immutabile.
....
Quindi l'incontro con Paolo Bianchi sarà ulteriormente interessante.
Baci e Abbracci

df


Romanzo che più estivo non si può è il bellissimo "La cura dei sogni"
di Paolo Bianchi (Salani Editore, 12,50 Euro).
Il libro verrà presentato in Biblioteca a Como il 28 agosto alle 18,
nell'ambito della kermesse libraria "Parolario".
Paolo Bianchi è nato a Biella nel 1964. Vive a Milano.
Fa il giornalista,il consulente editoriale, traduce dall'inglese e
dal
francese e quando gli riesce scrive un libro. Collabora, tra l’altro,
con Il Giornale e Il Mucchio Selvaggio. Ha pubblicato l'inchiesta
Avere
trent'anni e vivere con la mamma (Bietti, 1997) e i romanzi Uomini
addosso (ES, 1999) e Il mio principe azzurro (con Igor Sibaldi, ES,
2001).
el 2004 aveva anticipato i tempi con un libro scritto con Sabrina
Giannini "La repubblica delle marchette". La Cura dei Sogni è l'
Italia
di oggi, aperitivi, lavoro, soldi... noia, e sesso. Ci sono due
restauratori Eugenia e Simone ossessionati dalla conservazione del
bello.
Andrea, che fà il gigolo e con le belle donne ci va letto. Ognuno di
loro conserva un sogno. Tutti vanno in fuga, chi verso Cuba, chi da
se
stesso. Un triangolo sentimentale, tre illusioni, tre modi diversi di
scappare di fronte al vuoto, al grigiore.
Qualcuno ha detto del libro :Tre metri sotto terra: il romanzo
italiano sui trentenni di oggi. Ma direi di più, ci siamo forse
tutti,
coi nostri sogni utili e sicuramente indispensabili. D'altra parte l
'interpretazione dei Sogni, è sicuramente da ritenere una delle
pietre
angolari della scienza psicoanalitica: fu Freud stesso a definire l’
analisi del sogno come la via regia verso l’inconscio. Freud portò
sempre un profondo rispetto per la sua vita onirica: fin da molto
giovane aveva l’abitudine di annotare i suoi sogni ed approfondirli
attraverso attente osservazioni. Un romanzo corale dell'Italia di
oggi,
raccontata in un ritratto asciutto e penetrante, ma intimamente
doloroso.


Davide Fent


Grazie Morbido Moccia
15/06/2006
Finalmente ho cominciato a leggerlo, questo "Tre metri sopra il
cielo"
di Federico Moccia. Ho anche dovuto per due ragioni. 1) Ha venduto
tantissimo e i ragazzini ne parlano sulle panchine e in spiaggia. 2)
Al
mio libro l'editore ha allegato una fascetta che dice "Tre metri
sotto
terra" e come azione di marketing non c'è male, visto che un libro
così
bene esposto nelle vetrine, sui banconi e perfino sugli scaffali dei
supermercati io non l'ho avuto mai. Quindi, grazie Moccia; ti devo
leggere, ti devo proprio leggere, mollo giù piuttosto "Le
Metamorfosi"
di Ovidio, che ormai alla Biblioteca di Biella mi avranno sospeso dal
prestito sine die, e vado alla Feltrinelli vicino a casa e prendo in
mano l'edizione tascabile di "Tre metri" e comincio.
A volte mi capita di perdermi, lì, in quelle belle poltroncine
polpose, e di finirmelo tutto, un libro. Poi, prima di uscire, ne
compro un altro per senso di giustizia. Di Moccia ho letto fino a
pagina 23, poi mi è calato una specie di abbiocco, ma non perché
l'azione fosse lenta, semmai perché era troppo veloce. Era come il
montaggio di "Natural Born Killer", o quei film lì. Infatti voglio
vedere anche il film per capire come ce li hanno messi tutti quei
personaggi, a meno di organizzarli in scene da tableau vivant, alla
Greenaway.
Poi mi ha colpito il fatto che in 23 pagine l'appellativo "morbido"
compare 4 volte: un collo morbido, un braccio morbido, dei fianchi
morbidi, una bocca morbida. "Morbido, questo libro," ho pensato, io
che
una notte ho faticato a prendere sonno perché un mio amico mi aveva
fatto notare che ho scritto due volte "felpato" in 236 pagine. È vero
che ho anche scritto tre volte "muovevano" in sei righe, ma non è un
aggettivo, e poi era un effetto voluto. Quindi, dubbio: 1) Moccia non
se n'è accorto. 2) Moccia lo fa apposta perché ritiene che i suoi
lettori non gradiscano un'aggettivazione troppo ampia. 3) Moccia lo
usa
proprio come strumento stilistico: un "morbido" ogni cinque pagine e
mezza ha un benefico effetto subliminale. Un giorno o l'altro, se lo
incontro, glielo chiedo.

Paolo Bianchi dal suo sito www.pbianchi.it

Davide Fent

EH non riesco a prendere sonno, Posr nel Post il romanzo di Walter Siti "Altri Paradisi" è veramente molto bello.
E qui cito Ferruccio Parazzoli che anni, ma anni fa in un venerdi letterario (quelli mitici di Carla Porta Musa in Biblioteca a Como) disse (vado a memoria) "Basta con le etichette. Da anni mi hanno appiccicato l'etichetta di scrittore cattolico. Uno Scrittore è Uno Scrittore, e basta, Non Credente o non Credente, eterosessuale, omosessuale, bisessuale, è uno Scrittore e basta..."
Che Bravo Scrittore Walter Siti.
Notte Santa.
Davide Fent

Teo

@Davide Fent: confesso di non aver compreso molto dai tuoi primi 2 interventi. Puoi rispiegare?
Per quanta riguarda Siti ne ho letto molto, ho letto anche la frase riportata da Gian Paolo (che da sola mi sembra valga l'acquisto) ma non mi sono ancora buttato nella lettura. Forse frenato dal prezzo di copertina o dal caldo afoso. Non ho mai letto niente di Siti e Einaudi ultimamente mi sta dando molte fregature.
Teo

Davide Fent

@TEO
Ciao Teo. Sul primo, leggere Renè Girard sul simbolismo e doppio in letteratura o nella Vita (la Vita è multipla). Sul secondo, è uno spot, per chi vuole il 28 Agosto alle 18 presso la Biblioteca Comunale di Como (Kermesse Parolario) Paolo Bianchi parla del sul bel Romanzo "La Cura dei Sogni".
Ciao Buona giornata.

Davide

Teo

Ciao Andrea, di Girard avevo intuito (grazie!)
Era il secondo messaggio che mi era sfuggito.
Adesso più caro
Teo

Gian Paolo Serino

Ciao a tutti! Proseguo nelle vacanze.
Un invito a LEGGERE l'interessantissimo commento di Antonella (Beccaria) sul COPYLEFT.
Un saluto a 2 nuovi interessanti blog neonati: IL FILOSOFO E L'INFORMATICO che vuole sondare il rapporto tra etica e tecnologia.

Il secondo è BLOOMSBURY dove Davide Fent inaugura con un anteprima al quarto cofanetto dedicato a PierVittorio Tondelli e in libreria per Transeuropa da Settembre!
Gian Paolo

Teo

@Antonella: Mi ha sempre affascinato il concetto di copyright e copyleft , soprattutto in rete. Il paradosso è che ne scriviamo mentre siamo tutti sotto controllo. Non metto in dubbio però che sia un primo passo verso una battaglia che spero non diventi una guerra.
Teo

Antonella Beccaria

Per Teo. Guerra o battaglia, sta di fatto che le forme di controllo che giustamente citi sono già in atto: basti pensare ai sistemi per quella che chiamano "gestione dei diritti" (DRM) o al trusted computing: non sono altro che manifestazioni specifiche - e insidiose - perché l'oligopolio dei contenuti continui a detenere un forte controllo a pieno scapito di utenti, fruitori e consumatori. Dal punto di vista dei produttori, chi sceglie la via della proprietarizzazione dei contenuti (di qualsiasi genere) è totalmente legittimato a farlo, ma deve esserlo anche chi invece opta per la via del copyleft: questo oggi è parzialmente possibile e le tendenze economiche e tecnologiche fanno presagire che sarà sempre più difficile perché, al motto di "tutti i diritti riservati a noi", anche operazioni legali (e indispendabili perché la conoscenza circoli) come l'interoperabilità - dialogo tra sistemi differenti - viene negato.

paola

l'unica verità dell'astrologia è questa: i vergini sono puntigliosi e precisi. e anche pedanti. sì anche pedanti.

domani ti faccio gli auguri per il tuo compleanno, via le croci di dosso. anche se non serve a molto.

I commenti per questa nota sono chiusi.